giovedì 31 dicembre 2009

ABBIAMO CHIUSO IN BELLEZZA



L'ultimo giorno dell'anno, come ormai è tradizione, in casa Perugini si chiude solo ed esclusivamente pedalando. E il brindisi virtuale è avvenuto in cima a San Ghironzo, simpatica e ridente località disabitata e dimenticata da dio e dagli uomini, eccezion fatta per i cacciatori, che in queste lande desolate si dedicano alla caccia al Colombaccio.

QUESTA E' PROPRIO KITSCH!!! (ovvero Di Cattivo Gusto)

Ci ho pensato su, poi non ho resistito, il gusto per l'orrido ha prevalso. Ieri sera c'è stata la consegna di manicotti e gambali e a casa ho subito provato i nuovi capi, con mia madre complice a farmi la foto! Tanto al mare ci si ca in bichini...qui son pure troppo vestita.
NOTA BENE: sullo sfondo il prosciutto vinto a casteltodino bello che sbranato, e le pantofole tattiche davvero sexy!



domenica 27 dicembre 2009

TUTTI AL FURLO... MA NON A MANGIARE LA PIADINA!

CRONACA SERIA DELLA GARA:
Dopo che l'abbondante nevicata dei giorni scorsi ci ha costretti ad un momentaneo stop dalle gare ecco che rivediamo il team tifernate a vender cara la pelle tra freddo e fango. Il campionato d'Inverno organizzato dall'ente Udace di PesaroUrbino ha designato i suoi leader nel bellissimo parco naturale del Furlo e a fargli da sfondo il maestoso Monte Nerone, imbiancato dal freddo di dicembre. Il percorso, veramente spettacolare e vario in ogni sua parte, ha regalato forti emozioni ad atleti e pubblico. E come al solito il team ha dato il meglio di sè, anche se orfano di molti crossisti, vittime dei bagordi natalizi. Al via, per la prima fascia in gara, c'erano Paolo Sebastiani, Mauro Vigna e Romina Perugini. Paolo ha conquistato per l'ennesima volta la prima piazza di categoria e il terzo posto assoluto, un passo il suo, veramente incontenibile, che in un tracciato altamente tecnico come quello odierno, ha potuto esprimersi al meglio. Enorme sfortuna per Mauro, vittima di una foratura dopo un minuto dalla partenza. La mancanza del cambio ruote lo ha costretto al ritiro, evento davvero straordinario per uno stoico atleta del suo calibro. Con calma è tornato all'auto per cambiare la ruota e seguire da vicino la gara di Romina. Unica donna in gara, ha comunque tentato di prendere come riferimento i rivali dell'altro sesso per tenere alto il ritmo; a ruota Mauro, prodigo nel cosigliarla al meglio e provvidenziale quando all'ultimo giro ha soccorso l'atleta tifernate vittima anche lei di una foratura. Il medesimo problema ha condizionato la gara della seconda fascia. La sassaia che costeggiava il fiume ha mietuto vittime su vittime. Il più sfortunato è stato Laloni della Battistelli Extreme, in testa alla gara con un buon margine ha sia forato che rotto la catena. Il tentativo di rimonta è durato fino alla fine, ma la prima piazza è toccata all'atleta della Cicli Basili. Mentre accadeva tutto ciò, un downhiller prestato al cross stava disputando una gara tutta in crescendo. Michele Marsiglietti ha collezionato un terzo posto di categoria dietro a veri specialisti della disciplina. Poco dopo arrivava Fabio Pieroni, che con un passo regolare e una guida fluida è stato uno dei pochi a non incorrere in guasti meccanici e a riportare a casa un bellissimo sesto posto. Al termine della manifestazione sono stati designati i campioni d'inverno udace della provincia PesaroUrbino. Due di questi sono i nostri portacolori: Romina e Paolo.

CRONACA MENO SERIA DELLA GARA:

Mauro mi confida di non essersela presa troppo per la foratura che lo ha costretto al ritiro: "Mi rode che voi avete fatto una bella gara, perchè potevo farla pure io, stavo bene e avevo un buon passo. Peccato che tutto sia durato meno di un minuto per me!". Chissà cosa pensa Laloni, finito secondo dopo aver bucato e strappato la catena.

Paolo fa l'autista di professione. Paolo stamattina ha chiamato due volte Mauro per sapere dove era il Furlo. Si vede che lui non mangia le piadine quando torna dal mare!

Nonostane ormai si incontrino molto poco sul campo di battaglia, Fabione ha sempre un pensiero buono per il rivale Permaz, che in questo periodo è intento ad investire nel mattone.

Continuiamo ad infierire su Mauro che oggi era proprio nero. Non capita spesso di vederlo adombrarsi. Approfittiamone... col suo permesso ovviamente.


LA GRANDE ABBUFFATA

Non è facile uscire indenni dalle feste comandate. Dove per comandate non si intende solamente la loro periodicità di calendario, quanto l'obbligo di onorarle mangiando in maniera sregolata per giorni consecutivi, con parenti e amici che vedi una volta o due l'anno. E sicuramente li vedi così di rado perchè pure loro come te odiano a morte le feste comandate, e come te odiano il dover stare a digiuno per una settimana semplicemente per poter sedersi a tavola il giorno di Natale e non sentirsi troppo in colpa mentre sbranano qualche mandria selvaggia in compagnia.
Per il ciclista praticante, e non quello che esce la mattina alle 7 con la nebbia e che poi va a prender la pensione a mezzogiorno quando c'è la fila di quelli che tornano dal lavoro, la tavola natalizia è una rogna ancor più grande che per tutte le altre categorie poichè egli è a dieta tutto l'anno e per potersi meritare cappelletti e brasato gli tocca rasentare il menù ascetico che servivano ad Auswitz. Non per questo aboliremo il Natale, festa importante per molti credenti ma anche per chi come me crede solo in ciò che è tangibile, visto che i regali piacciono a tutti. Regali utili, come quelli del mio fidanzato: giacca antipioggia e copriscarpe. L'antipioggia che avevo ha ceduto le armi dopo esser venuto a contatto con le bombolette di vernice con cui abbiamo tracciato umbertide: un beccuccio si è rotto e l'ha imbrattato tutto. I copriscarpe molti ricorderanno che usavo aggiustarmeli addosso con la carta gommata da carroziere.


Tornando alla questione spinosa delle tavole imbandite devo confessare che ho cercato di prevenire la problematica allenandomi con particolare intensità nei giorni precedenti, ma nulla si può contro nonni e suoceri, che per accontentarli bisogna farsi Natale e Santo Stefano. Il primo dagli uni e il secondo dagli altri. Dalla nonna non è andata troppo male. In primis per i 50 euro che ha infilato in mezzo al tovagliolo di ognuno. Certo è un buon incentivo per far mangiare la gente. Mai successo che al ristorante mi pagassero per consumare. Poi bisogna ammettere che negli anni si è ridimensionata con le portate: questa volta abbiamo ordinato tutto in rosticceria, già un punto in più visto che la nonna ha il vizio di cucinare cose non troppo leggere tipo lasagne a trenta strati e cappelletti disegnati con la circonferenza della tazza da tè.



Il vero incubo di ogni anno è il pranzo di Santo Stefano dai suoceri, persone genuine, che coltivano cose genuine, e allevano animali genuini. Che prontamente crepano in concomitanza delle feste. In più vanno pure a caccia di cinghiali e caprioli altrettanto genuini. Mentre noi troviamo sollazzo nel pedalare di tanto in tanto, loro trovano molto più sollazzo nell'insaccare il maiale dentro sè stesso, o nel bardare qualche coniglietto con della pancetta. Proprio sette giorni fa hanno fatto una bella gita. Erano loro insieme alla loro vitella: destinazione mattatoio. La vitella ora non ha più bisogno di una stalla...ma pancia mia fatti capanna!
Ieri, per la mega-abbuffata di santo stefano ogni commensale è giunto con una cintura alla quale ha poi dovuto allungare di un buco al termine del pasto, che è durato dalle 13.30 del giorno fino alle 16.30 circa...ora durante la quale avevano appena terminato di servire i dolci, mancavano ancora caffè e liquori.
Descrivo brevemente il menù:
Antipasto: solitamente si usa passare il classico vassoio di crostini. Troppo riduttivo. Nel nostro caso c'erano ciotole sparse per il tavolo con le varie salse e fette di pancarrè ogni tre commensali. Stessa alternanza per le salsicce di cinghiale, come anche per prosciutto, capocollo, e salame...sempre di cinghiale.
Primi: agnolotto burro e salvia ripieno di capriolo, dolcissimo animaletto che fa da delizioso ornamento agli appennini umbri e che in casa dei miei suoceri spesso orna la tavola. Passa poi il tegame di tagliatelle al sugo d'oca. Entrambe le pietanze vengono lasciate in tavola di modo che ognuno possa fare il bis o il tris...cosa che accade puntualmente.
Secondi: e qui è una strage. L'oca del sugo che colorava le tagliatelle ovviamente non può mancare. Segue a ruota il pollo arrosto. Fa furore il cinghiale al girarrosto. Accompagnato dal coscio di vitello arrosto. Ma di certo Bambi non è da meno: capriolo in umido coi funghi.
Contorni: dato che col secondo è bene pulire la bocca ci vuole l'insalata e tante verdure gratinate, ma così gratinate che sopra ogni fettina di zucchina c'è una fetta di pane praticamente.
Dolci: crostini briachi, panna cotta, tiramisù, ananas sciroppato.
Come dicevo, con l'ananas ho gettato la spugna. Ma sappiate che mio suocero e consorte sono dei veri draghi nel fare il torrone e i liquori. Io come ribadito, ho lasciato la tavola con la scusa che si faceva buio e dovevo lavar la bici. Beh, la bici l'ho lavata, ma molto alla svelta. Alle 21.30 di sera ero già a letto. Ma è stata una notte veramente dura, durante la quale mi son guardata tutta una puntata di Marzullo. Mauro stamattina prima della gara mi ha detto se mi andava un caffè e nel frattempo c'era fabione che mangiava una treccina. Per poco non ributto pure gli occhi.
E dulcis in fundo, poco fa mi ha telefonato il mio ragazzo: "Ehi, domani si ammazza il maiale, vuoi venire a vedere?". In effetti gli domandai circa un mese fa se potevo assistere a questo rituale contadino. Ma domani non penso potrei farcela. Tanto ne hanno ancora cinque da far fuori. Campa cavallo...ah beh...ci manca pure il cavallo!

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lunedì 21 dicembre 2009

sabato 19 dicembre 2009

PANORAMA ORRENDO!



Questo è il modo migliore per tritare i cuscinetti della bicicletta. E non ditemi che è bella. Già non so guidare col sole e l'asciutto...figuriamoci!

mercoledì 16 dicembre 2009

A GUBBIO ABBIAM FATTO IMPAZZIRE TUTTI!!!

Quando meno ve lo aspettate torno a raccontarvi le nostre peripezie agonistiche, che sabato scorso hanno trovato sfogo a Gubbio visto che questi dell'Udace son così stakanovisti che ci farebbero gareggiare pure a natale e a santo stefano fosse per loro, mica dei pelandroni come noi dell'FCI che per mettere insieme cinque gare bisogna raccomandarsi al santo protettore del gorgonzola dop, al secolo Mauro Vigna. Ebbene sì, questa è la sua nuova passione.
Oltre che per le feste, ci fanno correre pure di notte perchè in effetti sabato scorso era una giornatina di quelle che dici "Ah, che bell'aria frizzantina...ah...che bella tramontana spunta orecchi...ahh quanto era meglio andare per negozi a non spendere i soldi che non si possiedono!". Una giornata di quelle che fa buio alle 4 del pomeriggio e io ero in seconda fascia per la partenza. E di voglia di partire ne avevo da uno a dieci, circa meno mille già mentre preparavo la borsa a casa. Motivo scatenante del debole interesse agonistico temporaneo era da imputare alla cena della sera precedente, a base di pesce, alla quale temo mi abbiano propinato cozze e vongole risalenti al periodo mesozoico, tanto che i molluschi quasi avevano la spina dorsale. La notte è stata turbolenta e l'occhio vitreo con enorme occhiaia violetta tendente al blu acqua marina dimostrava la forte nausea che continuava a tormentarmi. Ma si va avanti a denti stretti e con mauro si affrontano le curve che portano a Gubbio. Oltre alle curve, mi fa pure le domande difficili e io sono nella condizione di risicare le risposte poichè quando apro la bocca ho paura di fargli "miao" sul tappetino. Per fortuna l'aria frizzante all'ombra dell'anfiteatro migliora le cose.


Rivedere il folletto Cozzari senza stampelle che zoppicchia ma è su di spirito aiuta ancora di più. Mauro e Paolo partono in prima fascia. Mauro poggia le ruote di ricambio lungo l'arrivo e mi fa "Ehi, se ho bisogno di qualcosa ti caccio un urlo". Con la complicità di Marsiglietti che mi convince che nulla potrebbe accadere in un percorso così me ne fuggo in auto, al caldo e ad ogni passaggio apro lo sportello e grido "Vai Maurone, forza", poi richiudo lo sportello e penso "Ma chi ce lo fa fare?". Paolo alla fine deve mandar giù il terzo posto, il secondo glielo ha rubato Colli che finalmente si prende una piccola rivincita però è bello notare la sportività che c'è tra uomini e che difetta in campo femminile. Le donne hanno il ph del DNA acido al massimo. Ora tocca a me. In partenza mi scambiano per pazza, zompo e batto le mani poichè come tutte le donne oltre ad essere acida ho pure mani, piedi e chiappe sempre gelate. Per i primi due risolvo in partenza uso questa tecnica, per le chiappe preferisco tenerle ghiacciate visto che non posso masturbarmi in pubblico, o per lo meno dovrei far pagare il biglietto. Come al solito e come succede a tutti i ciclisti, parti e passa tutto: passa la nausea, il mal di testa, di stomaco, vado come un razzo. In più Mauro non ha fatto lo stronzo come me, lui si è rivestito alla svelta ed eccolo a fare il tifo. Un piccolo neo: Marsiglietti osa doppiarmi all'ultimo giro...mmhh. Poi via a far le docce. Quali docce? Boh, perchè se fosse per quelli di gubbio io ancora puzzerei come uno scaricatore di porto visto che la risposta che ho ricevuto è stata "Per le donne non l'abbiamo prevista"..."...sti cazzi"...permettetemelo. In compenso e a nostra insaputa io e paolo veniamo solennemente incoronati campioni umbro-marchigiani.
E poi Mauro è secondo dietro a Rivaroli, il postino con le ali alla bicicletta. Vinciamo il secondo premio società, ma non chiedetecene conto che lo abbiamo smembrato tra noi. Poi Tony vince una busta con un vino che gli fa un baffo al Sagrantino, vince il "BRICCHELLO". Poi paccheri, sugo e olio per Carlo...insomma, andare a Gubbio c'è convenuto. Un pò meno al tizio, rivenditore Scott che ospitava le iscrizione, il cui bagno interno al negozio è stato preso d'assalto da ogni corridore. Io giuro, ho fatto solo la pipì...e se dio vuole non la faccio sul cerchio! Ve paresse poco!


Dulcis in fundo, aperitivo con Mauro, Michele, Milva e il mio ragazzo. Vi raccondo solo questo: la Milva si alza per andar a prendere qualche crostino, poi torna col piatto completamente vuoto "Eh...non sapevo cosa prendere, però intanto ho portato il piatto!".

sabato 12 dicembre 2009

LE MIE RUOTE NATALIZIE

Il Natale alle porte è una bella scusa per un paio di ruote nuove. E ovviamente regalarsi con un cospicuo autofinanziamento un bel paio di Crank Brothers nere con sgancio dorato ha il suo bel prezzo al Bikeland;

ma spedire a Mauro e a mio fratello un bel mms in una stupenda mattinata di sole che mi ritrae mentre sovrasto la valle del Carpina non ha prezzo!

Ad entrambi ho scritto "mangiatevi i gomiti". Uno mi ha risposto "vedi di non perderti" e l'altro invece "io mangerei te". Poi lascio a voi il piacere di indovinare chi abbia detto cosa, ma se sapete di chi parlo non sarà un enigma troppo complicato.

giovedì 10 dicembre 2009

UPGRADE


Ma secondo voi, cambiando le appendici da nere che erano a bianche, riuscirò ad andare più forte? Forse no, ma guardandole sia da lontano che da vicino penserò due cose: che son molto chic e che è ora di lavare la bici

IMMAGINI DAL CROSS DI MAGIONE





mercoledì 2 dicembre 2009

PICCOLA GALLERY DA "PARCO RANIERI"




UNA VOLTA ERA UN GIORNALE SERIO


Se passate in edicola, o meglio ancora, se andate da Matteo e invece di comprargli qualche colnago vi mette lì coi gomiti sul bancone a leggere a scrocco potrete constatare come me che MTB magazine non è più la testata preferita dei bikers.
Un giornale di tutto rispetto che nell'articolo dedicato alla Val di Fassa Bike ritrae il Tassino che si rifocilla non è un giornale serio. Non è giusto che lui, che si fa una gara all'anno finisce subito in una gigantografia e io che non mi ricordo neppure più cosa vuol dire starsene a casa la domenica neppure un trafiletto mi merito.
Chi legge tra le righe coglierà l'ironia e quando mi danno modo di chiecchierare io ci vado a nozze.

DOVE PASSO IO NON CRESCE PIU' L'ERBA


In tre giorni son riuscita a far più danni io che Alessio (Polcri) quando fa il ciclocross. Non me ne vorrà Alessio ma è un dato di fatto che non gline va una dritta.
Tornando a me, domenica nel solito smonta e rimonta sella e reggisella visto che io e roberto ce lo scambiamo, ci sono andata un pò pesante con lo stringere il collarino. E questo carbonio è proprio di burro. Risultato? Cannotto criccato. Oggi mi è esplosa una camera d'aria ad un metro dall'orecchio e "maronna che busso". Non è divertente. Mio fratello dice sempre che devo gonfiarla bene per far uscire uniformemente tutta la gomma, e poi subito dopo sgonfiarla. Forse ho esagerato. Risultato: camera ovviamente tutta "sbrincelata" come si dicono i perugini, in più pure la gomma, stallonandosi è diventata tutta parcia. Tanto volevo cambiarla!
Confermo dunque le mie doti altamente specializzate nella manutenzione del mezzo. Se volete esser certi dell'affidabilità dei vari componenti, datemeli tra le mani: se sopravvivono anche mezza giornata sono sicuri pure nelle mani di un orso grizzly.