giovedì 28 febbraio 2008

UNO SGUARDO AL FUTURO

Se i miei calcoli sono giusti, e se Matteo continua a lavorare e mandare avanti quel bel negozietto come si deve, il prossimo Natale mi aspetta un bel regalo. Tutto sta a far invogliare mio fratello entro questi mesi di qualcos'altro e io potrò infilarmi come un'anguilla tra i suoi dilemmi morali e i suoi desideri.
Piccola Trek aspettami, sto arrivando. Nel frattempo dovrò fare in
modo che non ti maltratti troppo: con l'umbria challenge che deve ancora iniziare ho timore che vorrà scoprire fino in fondo le proprietà benefiche del carbonio. E poi non c'è nulla da dire: mi sta proprio bene, pare cucita addosso.

domenica 24 febbraio 2008

GARA IN SOLITARIA -Sempre in fuga-

Anghiari- Competizione su strada

La seconda che faccio. Io non volevo farla, ma a caval donato non si guarda in bocca, e se Roberto offre vuol dire proprio che la mia assenza sarebbe stata un vero smacco tanto da ledere la credibilità della corsa e della squadra.

Un paio di cose vanno puntualizzate: certamente sarò stata sui testicoli a quel poveretto con l’auto di fine corsa che mi ha dovuto scortare per tutto il primo giro e al quale ad ogni incrocio mi voltavo e chiedevo la strada. Uomo di grande pazienza che dopo dieci chilometri mi si è accostato e mi ha detto “Ora la strada la sai, io vado!”. Mmh, io, che sbaglio strada col ciclocross, dopo un solo giro non è che avessi memorizzato proprio tutto, ma mi son fatta coraggio ed è tutto filato liscio. Ovviamente su strada è fondamentale non staccarsi dal gruppo, se si creano buchi poi, come dice mio fratello, il riassorbimento è arduo (termine che penso abbia mutuato dalla ginecologia). Cosciente di tale fatto non avevo assolutamente intenzione di perdere le ruote del gruppo. Ma se è per questo vorrei pure essere alta 1.80 con una quarta di seno e campare di rendita. Insomma, i miracoli lasciamoli ai nostri santi (Mauro?), io, oltre alla questione della rendita, non posso annoverarne molti, e sintetizzando, il gruppo l’ho perso in neppure due minuti i gara. E così parte la mia cavalcata solitaria. Faticosa e divertente ad un tempo. Avevo il cellulare con me, visti i problemi di orientamento che mi caratterizzano mi sembrava una buona idea portarlo. Mentre correvo, e vi assicuro che andavo come un treno…ad un solo vagone questo è vero, ho chiamato il mio ragazzo “Ciao, che fai? Io sto a fa la gara, ho il cuore a 175 ma tutto ok. Sono sola…aspetta che ho da curvà…ok, beh, ora ti lascio che ho da fare, baci, ciao!”. Poi per fomentarmi un po’ ho acceso il lettore mp3 integrato, qualche canzoncina metal per pomparsi un po’, e via. Altro giro altra corsa. Con le ragazze della Dynamis che mi incitavano e il giudice di gara che mi guardava con occhio bieco. Se le donne danno fastidio allora non ammettetele come categoria.

Durante il terzo giro ho pure goduto di tre minuti di gloria. Stava arrivando il gruppo in testa, così l’auto inizio gara si è posizionata davanti a me, in attesa dei ciclisti. Mi sono fatta un bel tratto di strada con la folla convinta che fossi io in testa, e ammetto di non aver fatto nulla per far loro intendere il contrario. Stringevo i denti, mi arrabattavo, mostravo il pugno…una bella sceneggiata.

Alla fine del terzo giro il giudice mi intima di fermarmi. Il ritiro è una cosa che cerco di evitare e poi volevo sfruttare la gara come allenamento. Lui mi assicura che in classifica mi inserisce lo stesso ma che se continuo non avrei avuto la scorta. All’angolo della strada vedo il nostro capo-stazione preferito, Antonio, costretto pure lui allo stop. Guardo il giudice e lo metto al posto suo “Un altro giro lo faccio, io la scorta ce l’ho”. E io e Antonio ci facciamo l’ultimo giro assieme, prima di ritrovarci con mio fratello e renderci conto che di noi ultime ruote del carro non frega niente a nessuno e tutti erano ad aspettare l’arrivo dei vip in mezzo al paese. Ne approfitto per tagliare il traguardo con grande professionalità come se alle calcagna avessi avuto una schiera di cinesi robot super-dopate di ultima generazione.

Mica male fare la gara con lo sconto. Consiglio a tutti di cambiare sesso, comporta diversi vantaggi. Tra le nostre fila una menzione d’onore la merita Boninsegni, di cui ho sempre sentito parlare, ma che non avevo mai conosciuto di persona. Stamattina mentre moglie e figli erano messa lui pareva avesse il diavolo alle calcagna. E ci ha detto di essersi piazzato tra i primi dieci. Matteo Donati, ciclista instancabile che non conosce stop stagionali, ha brillato davvero: anche lui ci ha confermato di essersi piazzato tra i primi dieci. Lo stesso vale per Matteo C., il dottore delle bici, che zitto zitto pedala come un matto: tra i primi dieci pure lui. Alessio, probabilmente attento alla grammatura del proprio mezzo, ha corso senza un pattino del freno anteriore e senza ciclocomputer: tra i primi dieci anche lui. Altre persone con cui abbiamo parlato ci hanno confermato questo piazzamento. Probabilmente questo intervallo compreso tra uno e dieci è la risultante di uno spazio infinitamente enorme che comprende sia numeri razionali che irrazionali, sia potenze che radici quadrate e tutto quanto l’algebra possa comprendere.

Il nostro santo protettore, Mauro, non sta bene, soffre ancora la caduta dell’ultima gara di ciclocross: prima di coricarvi nei vostri lettini dedicategli una preghierina. Se la merita.

sabato 23 febbraio 2008

SOS CERCASI CAVALIERE DISPERATAMENTE


Domattina si corre ad Anghiari, su strada.
Una personalità malefica che ogni tanto cena alla mia tavola e mi somiglia un pò, mi ha costretto attraverso raggiri di parole e messaggi subliminali, a partecipare alla gara.
Io su strada non ci volevo venire a correre perchè poi le donne si ritrovano sempre sole come cani con l'ambulanza a due metri dalle ruote. Eppure mi sono fatta infinocchiare anche stavolta.

Premetto che potrei ritirarmi, premetto che non garantisco niente, premetto che sto mettendo le mani molto molto avanti.
C'è una cosa che è quasi certa: se finisco la gara a premio ci vado di sicuramente. E chiunque per strada abbia il buon cuore di darmi una mano, in qualsiasi modo: tirandomi, legandomi una corda al collo e trascinandomi, mettendomi il motore alla bici, caricandomi in auto fino al traguardo. Insomma, qualunque espediente è valido, e dividerò la mia vincita con il buon samaritano che vorrà dimostrare la propria galanteria. Sono aperte le iscrizioni al Romina's Golgota, accorrete in mio soccorso.

mercoledì 20 febbraio 2008

CORSO DI MECCANICA AVANZATO

"Romi, fermati un attimo, hai la puleggia del cambio storta". Ecco la mia reazione alle parole di mio fratello. Ma non si può sempre contare sull'aiuto altrui, bisogna imparare a cavarsela da soli. Dunque, alcuni giorni dopo mi accingo al cambio puleggia, operazione che è iniziata con lo sfogliare il vocabolario e il pallosissimo lavaggio della bici (che per quanto impegno ci metto la bici da strada più la lavo e più zozzo esce fuori).
Finito di asciugare la bici, rotellina nuova alla mano, me la studio, sembra facile, anche perchè fin'ora ho solo dovuto toglierla dal sacchettino. Smonto quella vecchia: oltre al fatto che è lurida da schifare pure un meccanico la situazione sembra proseguire per il giusto verso. Monto e avvito quella nuova...giustamente il primo montaggio è solo per prova...anche perchè sbaglio a far passare la catena. Smonta, rimonta: ok. Funziona, gira, cambia e sta tutta diritta. Mi sento pronta per il premio nobel. Fatto questo metto mano alle ultime operazioni post-lavaggio: un pò di olio alla catena e di svitol qua e là. Giustamente mi guardo bene dal somministrare qualsiasi tipo di grasso o materiale unto alla mia nuova puleggia: è così pulita che non merita di passare subito al rango inferiore a cui ormai ogni meccanismo della bici è sceso. Oggi pomeriggio finalmente ho modo di mettere alla prova il mio raffinato lavoro da tecnico navigato. Io e Roberto usciamo. Primi metri, strani stridori. Mah, avrò dimenticato di ungere un pò le giunture delle pedivelle. Gli stridori seguono il ritmo dei giri di catena. Mmhh...qui gatta ci cova. Già inizia a balenarmi in testa qualche dubbio sul lavoro fatto. Mio fratello mi rivolge uno sguardo inquisitorio. Io rispondo che sono normali rumori di assestamento. Questi rumori, per essere chiari, sono gli stessi di un gesso che scontra una lavagna. Dopo 15 km di tutto ciò comprendo che forse l'idea dell'assestamento è una caxxata. Continuo imperterrita la mia pedalata, con accanto mio fratello che fra due opzioni non sa quale scegliere: staccarmi un femore e infilarlo tra i raggi della mia ruota o usarlo per fracassarsi il cranio dal nervoso. In effetti è stata un'uscita poco rilassante, colpa di questa sinistra colonna sonora. Ma l'arcano l'ho scoperto quando verso gli ultimi colpi di pedale Roberto mi ha domandato "Ma ce l'hai messo un pò di grasso quando l'hai montata?". E io "Ma che scherzi? No! Era così pulita rispetto a tutto il resto!".
Indovinate?! Come al solito, come con ogni mio lavoro di manovalanza, bisogna fare il bis: smontata la puleggia, ingrassata, rimontata! Non fischia più! Non si finisce mai di imparare. Anche se una cosa io la so benissimo e la sa benissimo pure mio fratelli: è inutile che mi metto a fare queste cose, tanto sappiamo che poi dovrà comunque rifarla lui. Io la vedo solo come uno spreco inutile di energie!

martedì 19 febbraio 2008

BIKER VOGLIOSO

Due settimane fa, sbavando davanti alla vetrina del negozio ho fatto notare a Roberto quanto fosse bella quella Trek bianca in carbonio. Lui ha annuito.

Pochi giorni dopo, parlando con Antonello ho saputo che anche lui era attratto dal simpatico oggetto. E che stava trattando la faccenda col fratello. Non avevo idea che nel frattempo un'idea stava lacerando i brandelli di cervello rimasti di Roberto.
Bisogna dirlo, io e lui, quando ci prende una voglia, ci ragioniamo molto prima di darle seguito.
Tre anni fa mi prese voglia di fare la moto: patente e moto in due mesi!
Quando decisi di cambiare la mia prima bici, riuscii a farlo addirittura in tre giorni (e quello di mezzo era ferragosto)...non parliamo poi della scelta penosa che feci.
Una storia simile ce l'ha mio fratello coi telai delle bici, sotto le chiappe gli ho visto ktm, trek fuel, trek normale e ora...
Ebbene sì, sabato scorso ha fatto una strana visita di cortesia a negozio. E penso che già da quel momento Antonello aveva perso il treno: Matteo pensa prima ai clienti che alla famiglia.
Oggi pomeriggio il nostro mago delle cambiarelle dava l'estrema unzione alla piccola di casa, ancora una bambina se pensate che ha un anno e qualche mese.
Ma se pensa che della misera fibra di carbonio gli impedirà di stentare di meno in salita con me che gli sfiato dietro le orecchie si sbaglia di grosso!

ALLA FACCIA TUA MAURO

Se c'è un errore che un uomo non deve mai commettere è quello di mettersi in competizione con una donna, in fatto di moda e look! Mauro, con le sue scarpette bianche acquistate un paio di mesi fa, top di gamma della casa Sidi, mi ha impedito di dormire sonni tranquilli per lungo tempo. E ogni volta che gliele vedevo indosso pensavo che erano i piedi sbagliati a calzarle. Nel tentativo di surclassarlo ho voluto strafare. Da tempo avevo preso di mira le nuove Specialized Sworks (con chiusura Boa), una scarpina che metterei pure per andare a ballare la sera se fosse per me. E' una settimana ormai che stiamo facendo amicizia, ma esco allo scoperto solo ora. Il motivo? Mi sentivo molto in colpa per aver messo un bel corno a Matteo, ma lui lo sa, ogni tanto mi capita: quando si tratta di tecnica e meccanica sono tutta sua, ma il mondo degli accessori è così vasto e tentatore! E la rete può esaudire molti desideri, la mia carta di credito meno. Così, alla faccia del Maurone nazionale, guru indiscusso della calzatura all'italiana, ho fatto la mattata, diciamo che mi sono fatta i complimenti da sola per la bella sessione di esami di questo anno accademico. Mi sono detta "Hai studiato duro, fatti un regalo". Solo che come al solito il cervello lo lascio in frigo a marinare e così, provando le scarpe mi sembrava che le tacchette non agganciavano bene il pedale e mio fratello mi ha detto di metterci gli spessori (???????). Ho fatto finta di aver capito tutto. E il giorno dopo sono andata da Matteo e ho vuotato il sacco su questo acquisto clandestino.
Il nostro capitano, uomo di grande pazienza, cercava di assecondare la mia richiesta, basandosi su una spiegazione alquanto vaga che gli avevo dato io. Non venendo a capo della situazione gli ho detto "Te le porto, così ci guardiamo". Dopo mezz'ora passa a negozio mio fratello (il motivo ve lo dirò nel prossimo post) e quando Matteo accenna alle scarpe nuove, egli in imbarazzo o evitando problemi di sorta, finge di non sapere nulla.
Sicuramente a negozio penseranno che tanto bene non stiamo e come contraddirli! Soprattutto se si aggiunge che le scarpe non avevano bisogno di nessuno spessore, ma solo di due cose: un pochino di svitol ai pedali, togliere il fango seccato della settimana prima e premere la suola nel punto giusto! Fortunatamente la bellezza della scarpa mi ripaga delle molteplici figure di merda che colleziono con grande classe.

venerdì 15 febbraio 2008

NUOVI MODI PER TENERSI IN FORMA


In famiglia tutti ormai non pensano ad altro che a tenersi in forma e a sfruttare ogni minuto libero per dedicarlo ad una minuziosa preparazione atletica. E quando dico tutti, intendo proprio ogni membro del mio nucleo familiare:
Altri preferiscono integrare l'attività agonistica con del sano movimento di carattere ancestrale. La visione del seguente filmato è consigliata ad un pubblico adulto! (tenete conto che il protagonista maschile del video è castrato e soffre dell'impossibilità di non poter dare alla compagna ciò che vorrebbe), buona visione:

venerdì 8 febbraio 2008

STORIE INCREDIBILI DI UOMINI STRAORDINARI

CARLO, UN UOMO, UN PERCHE'. QUANDO LA FOLLIA PORTA LA CRAVATTA

E’ passato ormai molto tempo dalle ultime parole digitate in merito all’enigmatica figura dell’incontenibile avvocato altotiberino Carletto. Eclettico personaggio, sempre pronto a stupirmi, l’ho lasciato qualche giorno prima delle festività natalizie quando tentavamo la scalata del Passo della Cerventosa. Nella speranza di contenere la mia innata propensione alla sfida provava ad infliggermi colpi bassi raccontando storie assurde e vi assicuro che Carletto è un oceano profondo di storie da ufficio. Ebbene durante quell’ultima uscita che facemmo mi lasciò di stucco narrandomi della scommessa studiata a tavolino dalle malvagie colleghe ai danni del nostro ingenuo eroe. Gli hanno fatto uscire di bocca la promessa che entro questo sabato, ossia domani, avrebbe perso cinque chili. Nel momento stesso in cui egli mi riportò il fatto subito di rimando gli feci notare che c’erano in prospettiva pranzi e cenoni di natale e capodanno, per non parlare poi del carnevale. Lui, fermo come una roccia millenaria mi rispose –Eh! Giusto stamattina me so magnato una fetta de pandoro!”. Cercai di scrutare nei suoi occhi una vena sarcastica, poi pensai che stavo cercando invano. Carlo non è mai sarcastico, quando dice una cosa ci crede veramente e quando poi le stronzate escono dalla sua bocca sono legge divina. E’ passato più di un mese da quel caratteristico giorno ma come se fosse ieri riesco a riportare la mente alle sensazioni di incredulità provate in quei momenti: sinceramente non lo vedevo uscire vittorioso da questa ardita impresa da lui sottoscritta. Rafforzai ancor di più tale convinzione durante una cena in compagnia sua e dei compari della domenica. In tale sede ebbe modo di farci la cronistoria della sua giornata tipo a perugia, scandita da innumerevoli spuntini, colazioni con dottori e dottorini, con pranzi alla mensa dove ad un primo di lasagne non si nega poi un saporito secondo e un dessert per chiudere; viene poi il lungo pomeriggio che uno spuntino lo richiede sempre, per non parlare del ritorno a casa la sera dove sicuramente la nonna vorrà consolare il nipote della dura giornata lavorativa non retribuita di un avvocato schiavizzato. Capirete quindi le mie perplessità riguardanti le capacità di Carletto nel seguire ferree regole alimentari.

Finalmente, dopo diverse settimane, due giorni fa siamo tornati a pedalare assieme. Avevo rimosso il pensiero di quella scommessa idiota, non pensavo l’avesse presa seriamente, e a guardarlo non avevo torto. Ma cosa succede con chi rimanda gli impegni all’ultimo istante? Capita che da quella bocca infernale che erutta teorie filosofeggianti alternate a idiozie palesi, queste ultime spesso abbiano la meglio. Ed è così che il nostro dottorone, mi si presenta subito, ai primi colpi di pedale dicendomi “Devo assolutamente perdere 5 chili entro sabato”…era martedì! Io rispondo d’impeto “Ma Carlo, neppure se vai ad Auswithz potresti farcela”.

Carlo deve essere un grande sognatore, uno degli ultimi di questi nostri tempi travagliati e convulsi, un uomo che come il bambino di Shining possiede la brillanza, oppure come un vecchio cavaliere Jedi ha trovato la forza. Perché se uno non è tutte queste cose assieme non potrebbe mai ipotizzare assurdità del tipo “Sai come faccio, smetto di bere, quello pesa molto sulla bilancia…un litro, un chilo, e io sai romi, bevo tanto, ah basta, oggi non bevo!”. Splendida trovata, soprattutto se partorita in bici con me accanto che lo sbeffeggio bevendo dalla mia splendida borraccia. Primo tratto in pianura…tutto ok, ancora regge, ne parla ma non beve, si trattiene. Inizia la salita, vorrebbe ma si contiene. Finisce la salita: giusto un sorsetto, non peserà tanto. Ok. Altra pianura, tutto a posto, il pensiero è lontano. Salita, di nuovo, lo vedo che resta indietro, mi sprona ad allungare, lui preferisce andare del suo passo. Io vado del mio, modestamente brillante come sempre. Sono in cima e lo aspetto a bordo strada…come una p..,,,….lo aspetto! Eccolo, pare tranquillo, del resto non è neppure caldissimo. Si ferma accanto a me, ha lo sguardo contrito, e sono felice perché è la prima volta che posso usare questa parola in un discorso con un qualche senso compiuto. Ogni sforzo di contenimento operato fino a quel punto viene gettato repentinamente nella discarica delle idiozie quando afferra con mascolino vigore la propria borraccia, e se la scola d’un fiato neanche fosse Barney Gamble nei Simpson. “Beh Carlo, era prevedibile, forse dovevi regolarti un po’ prima, e poi non si è mai sentito che bere sia sconsigliato nelle diete, anzi…”. Scendendo poi, per tornare verso casa mi sorge spontanea una domanda “Ma oltre a questa cazzata del non bere, cosa altro hai fatto in questi ultimi giorni per perdere questi chili?”. E lui subito “Ieri ho mangiato due castagnole”. Lo ammetto, sono rimasta perplessa, e questa volta è il mio sguardo ad essere contrito, e rivolgo a lui un muto interrogativo. La sua risposta “Se fosse stato per me ne avrei mangiate tre!”.

Ora so per certo che domani qualcuno perderà la sua scommessa a meno che non trovi un chirurgo plastico impazzito che gli faccia una liposcultura, gli tagli una gamba e gli recida naso e orecchie. Fortunatamente molto peso lo si risparmia di cervello! Il grande assente della situazione!


lunedì 4 febbraio 2008

E ANCHE QUESTA E' FATTA!!!



Giornata piena quella di ieri a Terni. Gara, premiazione e niente casa fino alle tre del pomeriggio. Neppure la doccia visto che ci siamo dovuti arrangiare con le borracce. Spesso la domenica finisce che ci si alza di buon mattino e si torna a metà pomeriggio, nel mezzo c’è tutta l’euforia della gara e ne vale sempre la pena. Ma una persona ieri ha saputo descrivere la situazione con sintetiche parole “Che rottura di coglioni”: il capofamiglia Ricciardi, uomo dal carisma indiscutibile, ha un parola adatta ad ogni occasione, e di suoi figlio dice che “Fa i rulli anche quando va al bagno”. Ottima preparazione allora, poiché ieri ha dato la paga a Peruzzi, biker che presto rivedremo gareggiare nel cross country. Indubbiamente ha le gambe buone, ma non voglio nascondere il fatto che mi sta largamente antipatico e che son felice come una pasqua perché ieri Andrea lo ha logorato.

E Matteo? Beh, guardate il video, quando passa lui sembra che abbia raddoppiato la velocità di riproduzione: in realtà o è lui che va troppo forte o siamo noi che siamo troppo scarsi.

Shiro…mmh Fabione corre sempre meglio e con più naturalezza. Trovo sia ingiusto che lui debba saltare tavole della mia stessa misura, io ho cinque centimetri di coscia e tre di stinco, lui ha un metro e mezzo di gamba. Il Maurone nazionale ieri si è fatto la bua, ma ne è valsa la pena: come un cane da guardia si era agganciato alla ruota di Rivaroli quasi volesse addentargliela. Poi una maledetta radice lo ha atterrato, ma con una spalla contusa e la bici malmessa non solo è arrivato al traguardo ma ha persino guadagnato un terzo posto di tutto rispetto.

Alessio è incappato in un piccolo incidente di percorso che gli ha impedito di terminare la competizione. In questo video (vietato ai minori), troverete i particolari dell’evento ben delineati dal dottor Mauro Vigna. Noi in quanto io, ci dissociamo dalle amenità pronunciate da quest’uomo che ha il diploma di liceo, uno insomma che ha studiato greco e latino, un uomo serio, di tutto rispetto…Fate un po’ come vi pare.

Roberto invece se la prende con i più piccoli, nel senso che si è messo a battagliare con un master sport fin dal primo giro ed è stato entusiasmante assistere al duello: a guardarli parevano convinti che a correre ci fossero loro soltanto, non vedevano e non sentivano nient’altro che l’uno le ruote dell’altro. Roberto ha avuto largamente la meglio, nonostante l’avversario fosse partito con trenta secondi di anticipo. Continuo a sostenere che l’acquisto del nuovo casco porta dei risultati e si vedono, in più ieri ha messo l’olio riscaldante (vengono meglio le foto) e ha bevuto il mio caffè magico. Il tutto fa parte del mio rito della domenica e alla fin fine porta più fortuna a lui che a me.

Non che non sia andata bene, solo che mi spremo come un limone, rispetto allo scorso anno ho guadagnato tantissimo, ma non c’è verso! Speriamo che almeno la stagione in mtb porti qualche podio di maggior rilevanza. Ma se è vero che diversamente dallo scorso anno, durante tutte queste gare non ho mai potuto portare a casa una maglia da leader, devo spendere alcune parole di particolare rispetto per la mia diretta avversaria e omonima Romina Scarabottini, che oltre a correre come se avesse le ali alla bicicletta, vola alto anche dal lato umano. Ieri mattina, affiancatasi in griglia, con estrema semplicità e delicatezza mi ha domandato se gradivo avere la maglia gialla della gara Tifernate. Non voleva però che mi offendessi. Dire che ho gradito il gesto sarebbe riduttivo, visto che la uso come pigiama per andare a letto la sera. Un’avversaria caratterizzata da tanta sportività non l’ho mai conosciuta, ma casca bene con me, e chi mi conosce può ben dirlo. Ogni volta che mi ritrovo da sola in griglia mi lamento a sfinimento e addirittura lo scorso anno, in mezzo ai boschi di lama, mi fermai a spronare un’avversaria affinché continuasse la gara. Mi mangiai i gomiti per un mese visto che poi quel giorno persi in volata.

Bilancio positivo dunque il ciclocross 2007, e come ha detto il nostro fotografo di fiducia Frex8 “Avete vinto tutto voi”… beh, non dice nulla di nuovo, noi vinciamo sempre, noi siamo campioni di simpatia. Fine del commento apertamente autoreverenziale!!!

IL TEAM BIKELAND DOMINA A TERNI

SOLO UN PICCOLO ASSAGGIO DI CIO' CHE E' STATA LA GARA DI IERI
(mi scuso, il video è in 16/9, purtroppo ho sbagliato bottone durante il randering, in sintesi tutto appare più lungo di come in realtà dovrebbe essere...e a queste mie parole scommetto che Mauro saprebbe aggiungere doppi sensi a bizzeffe)

domenica 3 febbraio 2008

INCIDENTI DI PERCORSO

Bisogna ammetterlo, ultimamente il nostro schizofrenico in bicicletta, al secolo Crischia, ci aveva stupito per la dedizione dimostrata nei confronti della pratica ciclistica. Ogni settimana scandita da tabelle studiate a puntino, alternando sedute in palestra a corse a piedi... a volte deleterie, vista la recente fascite da lui sofferta.
Ma quando troppo si vuole...quand'anche il salto di qualità ci pare enorme è stupido arrischiarsi in prove non ancora alla nostra altezza:E quando si fa il passo più lungo della gamba ecco come ci si riduce, a brandelli:



sabato 2 febbraio 2008

Uno sguardo al passato

Domani a Terni si chiude la stagione di ciclocross. La squadra può dirsi davvero soddisfatta grazie allo spettacolo offerto ogni domenica da Andrea e Matteo. Una stagione che come lo scorso anno ha visto duellare ad ogni occasione gli inseparabili Roberto e Antonio.Un anno che ha permesso alla sottoscritta di crescere non poco dal punto di vista tecnico rispetto allo scorso anno. Infatti ormai tavole, scale e rampe varie non sono più un problema. Proprio nell'ultima gara ho dimostrato che i miglioramenti ci sono e si vedono.Uomo di grande pazienza si è rivelato Mauro, che più di una volta ha dovuto sopportarmi mentre gli intralciavo il passo a causa delle mie comprovate doti crossistiche. Abbiamo scoperto che, dall'alto della sua devozione nei confronti dell'altissimo, spesso trascorre i sabati sera in intimo raccoglimento pregando per una grazia divina che permetta a lui di stroncare le gambine a rivaroli e a me di non essere sempre d'impiccio. Ovviamente San Mauro protettore della vigna offre in dono quello che a lui è più caro.Ma ti prometto Mauro che mi impegnerò a fondo affinchè durante la prossima stagione non solo non ti sia di intralcio, ma addirittura possa divenire il tuo braccio destro.