domenica 30 dicembre 2007

IL RITORNO DEL FIGLIOL PRODIGO

Direttamente dal nostro cronista di fiducia, Mauro Vigna, reporter e corridore di qualità sopraffina, vi riporto per filo e per segno quale evento di proporzioni bibliche ha oggi sconvolto la cittadina di Poggibonsi.
Il nostro amatissimo direttore mega-galattico è ritornato in sella!!!




Mauro Vigna, da Poggibonsi
Domenica 30 Dicembre 2007

BENTORNATO PICCHIATELLO
Quando tutti erano già pronti sul piazzale della chiesa, a pochi metri dalla sua dolce casetta immersa nelle verde pianura umbra, con il suo imperturbabile e disarmante sorriso, picchiatello si è presentato con un ritardo da brividi. A metà tragitto, sfoggiando la sua proverbiale arte del dimenticare è stato assalito da atroci dubbi se si era portato via la tessera della federazione ; insomma stava facendo di tutto per evitare quello che ormai era scritto a grandi lettere nel destino di questa giornata: IL SUO RITORNO ALLE CORSE”.
Giunto sul campo gara ed una volta conquistatosi l’agognato pettorale ne faceva mostra senza remora alcuna, ammiratelo, infatti, in foto, paludato con occhiali da agente segreto ed espressione da topo gigio. Nei successivi minuti ha poi inanellato una serie di sfighe devastanti, riuscendo a perdere nell’ordine: le spille da balia per fissare il numero sulla maglia, il numero da mettere sul caso (quello che tiene in mano sulla foto), un giacchetto, l’acqua, le scarpe, eccetera……..Strano ( ma vero!) si è ricordato di portare le bici …e pertanto ha anche corso e…..come prima gara di cross della stagione …direi niente male. Ha ottenuto persino un terzo posto di categoria (seppure virtuale).
Bentornato picchiatello, ma ora vedi nono scendere più da quella bicicletta!



sabato 29 dicembre 2007

I DILEMMI DELL'ATLETA

Essere dei grandi campioni non è cosa da poco. Il logorio psicologico è elevato e neppure i migliori vengono esentati dalla pressione emotiva esercitata dalle festività di questo periodo.

Chi di solito lavora trova finalmente la possibilità di allenarsi in maniera regolare tutti i giorni, di godersi un'uscita assieme agli amici di sempre, di non dover immolare ogni domenica alla gara di turno. Nonostante il momento appaia edulcorato di un ottimismo all'ennesima potenza, il rovescio della medaglia si svela in un giro di pedali.

Improvvisamente tutti quegli amici che ti hanno trattato come un pellaro perfino al giorno prima, solo perchè la domenica piuttosto che l'uscita ludica preferisci il sangue della competizione, svaniscono nel nulla... o più probabilmente si nascondono dietro a cosci di tacchino e grattacieli di lasagne. E' tutta colpa tua se non sei un amante dell'abbuffata natalizia.

Di colpo scopri che il freddo e il vento di dicembre non incentivano più di tanto l'espressione del tuo lato agonistico e che più si adattano alla pratica del restare sotto le coperte fin quando non vengono le piaghe da decubito.

Ma tu sei un vero atleta, la cui convinzione è ferma e la cui tenacia ha la consistenza del marmo. Esci comunque, salti in sella alla bici in compagnia della pochissima voglia di faticare che ancora ti è rimasta, e dell'unica persona che come te cerca di non cedere al virus delle festività che fa strage di colleghi attraverso torroni, cappelletti e panettoni.

Per strada è il deserto assoluto, che in confronto la tundra siberiana sembra New York all'ora di punta.

E nell'aria uno strano profumo si spande e pervade ripetutamente le tue narici: è l'arrosto che cuoce lentamente nelle case delle famiglie italiane. E d'istinto infili la mano nella tasca posteriore: merda...ho dimenticato pure la barretta.

Ma i veri campioni non si scoraggiano facilmente, si fanno forza gli uni con gli altri: "Senti, ma... visto che siamo usciti pure ieri anche se facciamo il giro quello corto mica succede niente?!"

Sono parole che riscaldano il cuore, un pò meno tutto il resto. Perchè se è vero che ormai si è deciso di dare una decisa smussata al kilometraggio profetizzato in partenza, il pacchetto martirio è ancora comprensivo di: piedi dove il sangue ha deciso di non scorrere più, orecchie divenute delle appendici inutili e insensibili al tatto, mani che non hanno motivo di esistere visto che cambiar marcia è talmente faticoso da invocare la telecinesi. Per le donne si aggiunge pure il fattore chiappe gelate, immancabile caratteristica del mondo in rosa.

Al ritorno, non esiste lasso di tempo calcolabile tra il parcheggiare la bici nel fondo e domandare alla propria locandiera cosa c’è per pranzo. Sotto la doccia si diviene protagonisti di un momento di catarsi durante il quale ci si sente veramente in pace con se stessi: unici veri eroi delle due ruote che non mollano mai. Ci si convince che le fatiche patite in questi pochi giorni troveranno la giusta ricompensa nel ritrovare i propri avversari fuori forma. Sbagliato. Gennaio, prima gara: non solo stanno alla grande, ma vanno ancora più forte di prima. Se ne deduce che: primo, quelle madri di famiglia hanno condito gli arrosti con eritropoietina al posto di olio e rosmarino e secondo che attorno a quelle tavole imbandite al posto delle sedie stavano tutti seduti su bici fissate ai rulli.

venerdì 28 dicembre 2007

STAKANOVISTI SU DUE RUOTE


Non ci sono festività, pranzi o cenoni natalizi e post natalizi e neppure temperature aspre ed erba ghiacciata che tengano. I campioni, quelli veri, li ritrovate solo lì, al ciclodromo di castello il mercoledì sera alle 19.
In questo caso, ma è solo un'eccezione, è stato giovedì il giorno designato. Ma il risultato immutabile: pochi ma buoni. Perchè di voglia bisogna averne tanta per tirar giù roba e robaccia da dentro la mia 206, staccare i sedili dietro e infilarci i due cancelli di famiglia. E magari averli pure dovuti lavare il pomeriggio all'ultimo minuto con le mani ghiacciate e una gran voglia di starsene in casa tra il gatto e il termosifone. In più, prima di partire, non bisogna lesinare nel vestirsi: io uso la solita tecnica: mettere tutto quello che ho. E il regalo di natale del mio ragazzo è stato utile ieri sera come il pane per gli abitanti del Biafra. Giacchetto anti-vento e passa la paura. E' pur vero che si è trattato di uno degli allenamenti più intensi, durante il quale non ci siamo mai fermati, nè per problemi con lampioni che si spengono, con picchetti da risistemare e robe varie. Cinquanta minuti col cuore che scandiva una danza africana praticamente. E quel Pieroni... Era la prima volta che si univa alla band del mercoledì ma sembrava uno veramente navigato e consumato dall'esperienza. Addirittura abbiamo dovuto sparargli mentre era in corsa per fermarlo. Sembrava una pallina della roulette. E non so se ce l'avete presente ma sarà quasi due metri di essere umano, e quando vi passa accanto provoca uno spostamento d'aria peggio di un tir impegnato nel classico sorpasso assassino che fa sbiancare ogni ciclista di questo mondo. E finite le fatiche una cena di pesce nel ristorante vicino ci è andata come il cacio sui maccheroni. Solo che era orata e alla griglia e Vigna si è succhiato non solo le reste, ma quasi gli portava via pure gli occhi a quel povero pescetto. Roberto da par suo, grande fan del pesciolino Nemo, preferisce lasciar sguazzare in acqua ogni essere con le branchie, ma non mi pare che gli sia dispiaciuta più di molto quella pizza. Io ho veramente adorato un Falnghino scelto dal palato di Mauro, uomo che scopriamo di poliedriche attitudini. Che si è raccontato con molta ironia allenatore di giovani virgulti in anni passati. Insomma, non è che ci si sveglia una mattina e si diventi SuperVigna, questi super-uomini sono il frutto di un lavoro costante e duraturo nel tempo, che sinceramente non riesco a comprendere come riescano a fare tutto ciò che fanno. E le immagini parlano chiaro, quest'anno che viene gli toccherà pure volare per le case a portare carbone a tutti quei ciclo-crossisti che disertano i nostri mercoledì da leoni.

giovedì 27 dicembre 2007

STOICHE PASSEGGIATE NEI BOSCHI

CREDO CHE DOMANI LAVERO' LA BICI
L'uscita di questa mattina ha messo a dura prova non solo me ma anche il mio mezzo. A differenza dello scorso anno, questa volta sono riuscita ad evitare che il deragliatore si incastrasse tra i raggi della ruota. Piccoli passi per l'umanità, grandi passi per me!
Ma se volete sapere quali fattori hanno prodotto il risultato testimoniato dall'immagine, cliccate su Permaz.

martedì 25 dicembre 2007

BUON NATALE

IL TEAM BIKELAND
AUGURA A TUTTI BUON N
ATALE
---------------------------
-----------------


domenica 23 dicembre 2007

PICCOLI MOMENTI DI VALORE NON QUANTIFICABILE!!!

Potete riporre la bambola vodoo nel cassetto. Ormai ha adempiuto al proprio dovere.
E come è vero che esiste un ordine naturale delle cose è vero anche che per molte di esse vale la pena vivere. Come diceva Woody Allen “perché vale la pena di vivere? Ecco un'ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, i film svedesi naturalmente... L'educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, il viso di Tracey.” E aggiungerei CARLO che incontra rovinosamente il terreno aspro e malvagio, soprattutto se coperto da un ghiaccio assassino da far impallidire l’iceberg che affondò il Titanic. Salvo poi scoprire che la caduta è stata più dannosa di quanto ci aspettavamo, visto che l’unico desiderio era quello di farci quattro risate.
In verità il povero Carletto era talmente dolorante e delirante che alle smorfie associava delle risa convulse e strane perdite provenienti da luoghi non illuminati dal sole. I medici del pronto soccorso hanno consigliato al suo ginocchio di stare a riposo, la sua ragazza gli ha imposto di non prendere accordi con noi in questi giorni di festa. Forse più perché lo vuole iniziare alla pratica dello shopping estremo, sport natalizio veramente deleterio.



Io e il resto della famiglia stamattina un giretto tranquillo l’abbiamo fatto, chilometri non troppi, ma la salita non è mancata (vedi grafico). Anche il lato idiozia ha fatto da corollario al momento atletico, e a riguardo vi rimando alle parole e immagini che mio fratello presto pubblicherà nel suo spazio web, che ci tengo a sottolineare, è solo un’integrazione di questa nostra agorà mediatica che si alimenta di uno sport serio praticato da utenti malati!



giovedì 20 dicembre 2007

CAMPIONI A RAPPORTO

Fuori le bighe, presto si riparte!---
Il mega direttore galattico del Team Bikeland, al secolo Antonello, assieme al fidato braccio destro Mauro, ieri sera ha chiamato a rapporto tutti i suoi discepoli per stabilire il piano strategico della stagione cross-country 2008.
La riunione si è svolta nella massima segretezza, lo testimonia il fatto che di una squadra di più di cento tesserati eravamo una quindicina, una scrematura bella gagliarda, diciamocela tutta: c'era la creme de la creme.
L'astuta mossa del vassallo Vigna, di richiamare a sè le folle offrendo pandoro e spumante non ha sortito gli effetti sperati, in realtà le conseguenze sono state di tutt'altra specie, vedi foto!
Le parole del capo supremo sono state poche ma concise: si è parlato di 24H, di campionato regionale cross-country, di umbria challenge...ma alla fin fine il tutto si può sintetizzare con un detto che un fratello alquanto ispirato un giorno mi proclamò con enfasi "Più semo, più parremo". Per meglio dire "Ragazzi, l'importante è venire in molti, perchè il premio Squadra più numerosa è una bella vetrina".
E così scopriamo la grande passione di Antonello per le vetrine, e ci domandiamo perchè mai non aiuti suo fratello a fare quella natalizia, visto che di tempo ora col negozio sempre aperto ne ha molto poco. Ancor più c'è da chiedersi se girando con la ragazza non sia più lui quello che della coppia si spalma ai bordi dei viali davanti a boutique allestite ad arte.
Mentre capo e vicecapo arringavano le folle menzionando l'importanza di essere una squadra in tutto e per tutto, mi è giunto all'orecchio da fonti certe, che Matteo abbia dal profondo del cuore, dato voce al pensiero di tutti gli astanti pronunciando tali lapidarie parole "Tanto ognuno fa quello che 'gni pare!".
Parole che non contrastano affatto col mio pensiero, ma ciò è relativo, visto che faccio parte, assieme ad alcuni altri, di quelle facce che si vedono ogni domenica ad ogni gara possibile ed immaginabile. Primo per un piacere del tutto edonistico, egoistico e personale dato dall'eccitazione competitiva.
In secondo luogo certamente perchè portare dei colori, e con essi una certa filosofia, o se si vuole un'idea di passione che piace condividere con più gente possibile che come te coltiva quel particolare amore, è una sensazione vecchia come il mondo, che trova le sue ragioni in un certo sistema cameratesco ma che trascende il senso negativo del termine spesso accostatogli.
A questo punto il problema che mi sta abbastanza a cuore è non solo partecipare, ma ottenere certi risultati, anche se mi piacerebbe riuscire a mantenere quello spirito e quell'ottica con cui il nostro meccanico di fiducia vede il mondo a due ruote.
E' singolare infatti come dopo tanto tempo passato sulla bici egli metta sempre al primo posto il lato ludico e poetico del gesto atletico inserito nel contesto, che nel nostro caso è di una bellezza mozzafiato, se si pensa che in sella si può lentamente gustare il cielo, la terra e quel che sta nel mezzo.

martedì 18 dicembre 2007

CICLO STORIE

La situazione Sito sta migliorando, piano piano poco poco come direbbe Marzullo, ma qualcosa si sta muovendo. Nel mentre, in attesa del report di domani sera, serata dedicata al ciclocross presso il velodromo di C. di Castello, ore 19.00, vi intrattengo con una deliziosa immagine del mio ciclocomputer nuovo nuovo!
Un gioiellino, che tra le tantissime funzioni, vanta pure la possibilità di personalizzare il logo
di stand-by. Ovviamente mio fratello ci ha messo le mani prima di me come potete notare. Non è poi così inusuale questa sua mania, quando acquistai il cellulare bluetooth, nominò il mio dispositivo Troia Impenitente. In facoltà ci sono muri, banchi e porte con scritto "Chi sei Troia Impenitente?Fatti Vedere!".
Poi q
uesta malattia si è rivelata contagiosa, così mia madre tecnologicamente parlando si chiama Sfonda e il mio ragazzo Gay Ingordo. Oggi si ride, ma domani sera si pedala, ho già i geloni! E mi raccomando, non mancate, finito l'allenamento si parlerà della prossima stagione di cross country. Tanto dico sempre Non Mancate, ma chissà per quale motivo visto che quelli che vengono sono gli stessi che bruciano momenti preziosi della propria vita leggendo qua dentro.

lunedì 17 dicembre 2007

STIAMO LAVORANDO PER VOI...ATTENDERE...CON PAZIENZA

Durante la settimana appena trascorsa, e continuando in questi giorni, le sedute in bicicletta, rese poco allettanti dalla stagione (ma doverose in vista delle gare a venire), si alternano a ben altre sedute, psicologicamente più snervanti di quanto non sia lo sforzo fisico.
Sono lunghe soste davanti al monitor del pc, nel tentativo di trovare il bandolo di una matassa che è quello di dar vita ad uno spazio entro l'immensità della rete al nostro team. Presto avremo un sito dedicato, in realtà esiste già, ma chi si è incaricata di dargli forma deve ancora attrezzarsi degli strumenti necessari per riuscire ad animarlo.
Voglio svelarvi un segreto: creare un sito non è come andare in bicicletta. Bisogna cimentarsi in un linguaggio del tutto nuovo, impararne la grammatica, la sintattica e la semantica.
E se all'inizio era quasi un gioco, ora è una lotta tra me e il mio cervello. Al punto che, dopo aver cercato con ogni mezzo le dritte giuste sfogliando la rete e non trovando nulla, oggi pomeriggio, con vento di tramontana in faccia e il caratteristico freddo perugino, ho attraversato corso Vannucci alla ricerca del Santo Graal che speravo di trovare tra gli scaffali della Nuova Feltrinelli.
Ho pensato: un mega-store di cotanta magnificenza deve per forza risolvere i miei grattacapi.
Qualcosa di buono ne è venuto fuori in effetti, e in ordine di importanza mi ha:
  1. Riparato dal freddo e dal gelo e non a caso entrando l'impianto stereofonico suonava Tu scendi dalle Stelle.
  2. Salvato da un acquisto avventato che stavo per compiere al FootLooker, un paio di nike che chiunque desideri donarmi avrebbe per sempre un posticino nel mio cuore.
  3. Strappato dalle grinfie di quei disgraziati che dicono di volerti far vedere una cosa fatta da loro (oggi era un acquarello), un attimo dopo affermano di volertelo regalare, e che però vogliono minimo 5 euro. Hanno una strana concezione di dono questi tipi, quello di oggi veniva da una casa famiglia, quello della scorsa settimana aveva l'aids. Ma dico io, se hai l'aids sarebbe meglio che stai riparato e non al giro a farti qualche vasca di sera con zero gradi.
  4. L'acquisto di due bei tomi che spero diano una svolta alla mia futura carriera di WebMaster ma che, visto che son due ore che li leggo e che ho optato per scrivere questo post forse di miracoloso hanno solo il pregio di avermi infarcito di teoria, cosa che in realtà è il mio forte, per ora di pratico e tangibile neanche l'ombra.
Ergo momentaneamente posso solo dire, riguardo a www.bikeland2003.it che Cyclist At Work, ma la cosa paradossale è che non riesco a scriverci neppure questo dentro a quel dominio.
Aggiungo che andando per tentoni la fantasia nel rinominare le cartelle sperimentali dedicate a simulazioni alternative del sito sta scemando: nomi che spaziano da Arrosti, a Provette, oppure Danni o NonSaprei...
Se all'apparenza gli auspici non sono dei migliori, sappiate che forte del fatto che il natale si avvicina incrocio le dita nella speranza che un qualsiasi Fantasma Del Natale Futuro di Dickensiana memoria mi faccia visita questa notte e mi sveli l'arcano che potrà salvarmi da questa ulcera la quale mi sta corrodendo anche il cervello dal nervoso.

domenica 16 dicembre 2007

IL BELLO DELLA NEVE...e l'altra faccia della medaglia!

Mezzo tubetto di crema riscaldante, due paia di guanti a matrioska, due magliette con giubbetto invernale annesso, doppio paio di calzini con inserito scaldapiedi, copriscarpe e infine passamontagna. Stamattina non ero una persona in bicicletta, ero un guardaroba ambulante. Eppure ho sofferto il freddo in maniera atroce, tanto che torno proprio ora dall'acquisto di un paio di guanti da sci! I miei compari stamattina al contrario sembravano tutti pimpanti e felici di affrontare strade e sentieri innevati. Inizialmente lo ero pure io, euforia che è durata fino al momento di mettere il naso fuori della porta. Ma i meglio fighi del bigonzo ci sono tutti: in ordine sparso Roberto, Carlo e Cristian.
Si prospettava proprio una di quelle uscite caratteristiche, da non dimenticare. Io infatti non me lo scordo quel tir che mi ha contato i denti dei pignoni sfiorandomi di lato a 80 all'ora con acqua sull'asfalto e neve in banchina. Non mi scordo neppure il fango fatto di neve lurida che la ruota del collega davanti mi sbatteva in faccia. Ancora più difficile mi resta non menzionare i copriscarpe impregnati d'acqua gelida manco fossero spongebob e le chiappe ghiacciate a causa del fondello bagnato.
Per fortuna che ho potuto dimostrare a tutti le mie grandi doti in ambito tecnico: sto in piedi a malapena sull'asfalto, sulla neve ho l'agilità di un tricheco tetraplegico: misteriosamente non sono caduta. Questa fortuna che ormai si protrae da diversi mesi mi lascia ogni giorno più perplessa.


Come mi fanno restare di stucco le prodezze di Cristian, credo prenda lezioni di downhill per corrispondenza. Carlo invece continua a pavoneggiarsi sulla sua maestria in fatto di discese ardite: aspetto con trepidazione il giorno in cui il suo simpatico grugnettino da avvocato si scontrerà rovinosamente per terra. Nel frattempo mi sto dedicando ogni sera nell'esercizio di una makumba propiziatoria: chiunque desiderasse una pupazzetto carlo voodoo con spillone omaggio deve solo chiedere.


Mio fratello, dopo essersi preso una bella pallata di neve nel collo poco prima di partire, da parte del simpaticissimo carlo (cosa che avrebbe fatto incazzare pure madre teresa), è stato l'unico a non lamentarsi, e a prendere con filosofia i piccoli contro del caso. Forse non era del tutto in se stamane, lo spiega un momento topico durante l'uscita in cui l'ho trovato in disparte a disegnare degli otto sulla neve, vantandosi della precisione del ricamo: dovrò informarmi riguardo ai sintomi dell'autismo in tarda età.

sabato 15 dicembre 2007

DOMENICA IN BIANCO


Il maltempo rende problematica l'attività agonistica, infatti la gara prevista per domani presso Bovara è saltata. Ma nulla ci vieta di andare, in sella alle nostre mtb, a fare a pallate di neve in cima alle colline di casa nostra. Se qualcuno vuole unirsi a noi si faccia vivo, gireremo sopra Montone oppure verso Sant'Anna.

Ovviamente il tutto sarà documentato e poi riportato minuziosamente in questo spazio virtuale. Lo scorso anno, durante la mia prima escursione su neve, trascorsi le tre ore più nefaste della mia vita: caddi per terra circa 10 volte e tornai con le mani congelate. Per quanto riguarda domani conto di fare una figura meno barbina, di certo non dimostrerò la disinvoltura con cui la mia gattina da stamattina sta girando attorno a casa: è la sua prima volta con la neve!

martedì 11 dicembre 2007

DIRETTAMENTE DA COSTANO

Team Bikeland2003 in Gara


RINGRAZIAMENTI

Mauro Vigna: un nome, una garanzia. Ieri sera ha fatto breccia nel cuore non di una, ma di ben quattro donne. La nostra figura carismatica, cardine indispensabile di questa grande famiglia, da vero gentiluomo ha offerto da bere al mio tavolo. E le mie amiche, un attimo dopo, con molta ricercatezza di termini hanno levato i calici per un brindisi: "Alla Romina, che grazie alle sue conoscenze, che ignoriamo totalmente, ci fa bere a scrocco".
E nessuno più di lui tiene alti i nostri colori: come un vero portabandiera indossava l'inconfondibile felpa blu, con sopra riportate otto lettere che fanno tremare le vene ai polsi di tutti i biker che si aggirano da queste parti: BIKELAND.
A tutti quelli che vanno affermando in giro che la sottoscritta intaschi mazzette varie per questi interventi lusinghieri sappia che è in errore. Ma che se volesse sottoscrivere un vaglia a me medesima posso comunicare gli estremi senza remora alcuna.

BREAKING NEWS - A VOLTE RITORNANO

Proclamazione eclatante del Presidente Antonello Donati:
"Ritornerò a correre. Domenica ci sarò!"


Sono parole che non ci aspettavamo più oramai. Lo davamo per disperso, fagocitato dal mare magnum della burocrazia societaria pensavamo avesse perso il piglio agonistico e competitivo. Niente di più sbagliato. Col ritorno alle gare dovrà abbandonare anche certi stili di vita che negli ultimi tempi lo hanno contraddistinto. I sabati sera da adolescente neo-patentato discoteca-dipendente devono finire. Basta con l'occhiale da sole d'obbligo tutte le domeniche mattine. La febbre del sabato sera ha da finire... soprattutto se questi stravizi li si compie in compagnia del giudice di gara più aitante della federazione. Vedere per credere.

domenica 9 dicembre 2007

IL TEAM BIKELAND VEDE GIALLO

L'Umbria Master Cross riapre i battenti e il giallo torna di moda anche quest'anno. Colore che non mi dispiacerebbe portare quello di una maglia che per questa stagione, come per la scorsa, sono destinata a non indossare.
Fortunatamente ci pensa il resto della brigata, come dice sempre Roberto, a tenere alti i colori della squadra.
Ieri mattina il terremoto bikeland ha lasciato segni profondi sulle strade infangate di Costano. Solchi segnati da ruote che non hanno temuto nè freddo, nè pioggia. Andrea Ricciardi, lontano dalle competizioni ormai da molti mesi, dopo il brutto incidente durante il Rally Alpe della Luna, ha ricordato a tutti una verità sacrosanta: andare in bicicletta è una cosa che non si scorda mai. Complimenti per l'ottima memoria anche se non basta quando si parla di ciclocross: è l'esperienza e la competenza tecnica a fare la differenza. Sarà al massimo la terza gara in due anni alla quale prende parte. E se questo è solo l'inizio chissà che magie tirerà fuori dal cappello!?
Il giallo è un colore che dona alquanto pure al nostro Matteo Donati; una maglia che lo scorso anno non si è tolto mai e che probabilmente ha intenzione di continuare a vestire a lungo vista la grinta che lo ha contraddistinto in quel di Costano, lungo un percorso sfiancante, ricco di tutti i crismi del caso. Ostacoli a non finire, terreno smosso per tre quarti della sua lunghezza e slalom ostici al massimo. Il tutto contraddistinto da un delizioso olezzo di quello che innumerevoli allevamenti di suini fortemente concentraci possono provocare. Questo è il prezzo che la patria della porchetta deve pagare e che ha poi ricompensato ogni atleta con un buffet fine gara decisamente gradito: un bel panino e vi lascio immaginare con che genere di farcitura.
L'unica critica da muovere all'organizzazione è forse la logistica non troppo azzeccata di tutta la manifestazione: percorso di gara e docce distavano reciprocamente più di un chilometro. Per quanto mi riguarda è doveroso chiudere un occhio e anche due visto che l'iscrizione per le donne era gratuita. Sono gesti che fanno piacere.
Il trionfatore assoluto della gara è stato Roberto De Patre: voci di corridoio dicono che tra un giro e l'altro avesse avuto pure tempo di farsi cornetto e cappuccino al bar. Altri parlano di bici a motore. Io dico robot, automa, visto che durante la premiazione, festeggiato da tutti come vincitore indiscusso non è riuscito neppure ad accennare mezzo sorriso. Se io avessi compiuto almeno un decimo della sua impresa avrei ballato la danza di guerra maori dei rugbisti neozelandesi nuda sventolando maglia e capocollo in faccia alle mie avversarie. Ma intendiamoci, io sono una persona umile, retta e sportiva. E non me le lego al dito.
Come al solito mi dispiace di non poter assistere alle performance agonistiche di Vigna visto che corriamo in contemporanea, ma la classifica parla chiaro: questo ragazzone è in crescita e per la gara di Castello ha promesso di far vedere i sorci verdi a tutti.
E Paolo? Quest'uomo, che mentre corro mi incita a mettere il rapportone (quando io pregherei per avere il rampichino), ieri come sempre del resto, non si è smentito: brillante, preciso e potente.
Il mio caro collega e fratello si è comportato molto bene come tutto il resto della squadra ma ha rovinato questo delizioso clima subito dopo la gara, spaccando lo specchietto dell'auto contro un palo. Ieri non ha mai più parlato di bici, ma solo di prezzi di specchietti elettrici, di colle varie per riattaccarli e di quanto questa domenica per lui non sia stata proprio un gran guadagno.
Speriamo di rivedere presto in sella Mario Panichi che durante un allenamento si è strappato il quadricipite: ha già messo i puntini sulle i, questo riposo forzato è un bel modo per riportarsi in piena condizione in vista della stagione su strada.
Ci vediamo a Bovara di Trevi, il 16 dicembre per la seconda gara del circuito Master Cross.

giovedì 6 dicembre 2007

SARANNO FAMOSI...

Ciclodromo di Città di Castello, fucina di giovani talenti

Forse non saremo amici di maria de filippi, ma volenti o nolenti, almeno una volta alla settimana in tv ci finiamo. Ormai Tevere Tv è in procinto di rivedere l'intero palinsesto sportivo, un tempo dedicato prettamente al calcio. Largo alle due ruote. Largo alla pazzia.
Perchè solo una seria patologia mentale cronica può permetterti di stare fuori al freddo (erba gelata) a girare come una trottola per il ciclodromo di Castello con addosso tutti gli indumenti possibili e immaginabili. Oppure il motivo è un altro?! Eh sì, stasera si è scoperto l'arcano. La cosa mi puzzava infatti, perchè è quasi un mese che io e mio fratello facciamo a tutti il cazziatone sulla storiella del mercoledì sera, ma poi a conti fatti siamo quattro profughi e sempre le stesse facce. Oggi no. Oggi di quelli che c'erano non mancava nessuno.
So benissimo cosa vi state domandando, ma ormai non fa più notizia, e il fatto che l'uomo dalle mille sorprese fosse là ad aspettarci anzi tempo è solo il risultato di un estenuante e logorante lavoro di convincimento: a forza di sentirsi dire "Vieni Cristian? Ti aspettiamo Cri! Ci vediamo in bici Cri!"... Beh, la tenacia paga. E vi dirò di più, non si è fermato un attimo.
Ma il vero motivo del boom di presenze di questa sera è da ricondurre al grande media dei nostri tempi: la TV. Cameramen e giornalista, cariche rivestite da un unica persona, spedito là al freddo e al gelo, da TTV (un caso di mobbing?) a rendere testimonianza di questa squadra dedita al martirio settimanale. Ma per la popolarità si sopportano i geloni e altro ancora, nonostante ciò dubito che Andy Wharol avesse mai associato tale concetto alla bici.
Un testimone attento e silenzioso stasera avrebbe visto un gruppetto di ciclisti ripiegati a portafoglio dal freddo, coi lumaconi al naso, che appena si avvicinavano al cameramen facevano gli splendidi, erti sulle bici, scattanti e potenti a saltare oscatoli e rilanciare il mezzo in salita. Poi l'obbiettivo si allontanava e salvi dal giudizio del popolo sovrano potevano ritornare al loro patibolo.

Con questa raffinata generalizzazione voglio palesemente sottolineare quello che è stato il mio agire, che al di là dello zero sul termometro è stato dettato da una profonda e atavica inquietudine nei confronti del video.
Ogni volta che vedo una telecamera che mi punta ripenso alla prima recita di natale e ricordo vividamente che se avessi avuto una vanga avrei scavato un cratere fino in Cina per scomparire. Tenete conto poi della parte che le maestre mi avevano appioppato: chinata davanti alla piccola fiammiferaia, una povera disgraziata conciata come una barbona, dovevo dirle "Prendi questo berretto, ti terrà caldo!". In pratica sfotterla. Già da bambini ci insegnano a prendere per il cXXo quelli che stanno peggio di noi.



Va detto e ribadito che peggio di noi stasera non stava nessuno, e allora chi ce lo fa fare? Le nostre sapienti risposte ai quesiti del giornalista sono una miniera di preziose spiegazioni a tale questione. Risposte profonde, dettate da un cervello atrofizzato dal freddo. Io ricordo vagamente di aver affermato che di tempo ne ho molto visto che non permetto all'università di muovermi prepotenze alcune. Mio fratello ha vaneggiato qualcosa sul tenere alto il nome della squadra, o i colori...boh, una cosa così. Antonio alla prima domanda, che a mio parere non era poi così complessa ha risposto NO. E la domanda era "Come ti chiami?".
Al contrario, è' molto probabile, vista la verve e il modo col quale bucano lo schermo, che Antonello, Mauro e Paolo il prossimo anno faranno i tronisti da Maria de Filippi. Per la messa in onda del servizio, che vi assicuro vi terrà incollati allo schermo come Pantani su Les Deux Alpes, presto riporterò gli orari in bacheca. Ove per bacheca intendo un angolo qualsiasi di questa pagina che partorisce demenzialità con una frequenza impressionante. Buona notte.

domenica 2 dicembre 2007

PROMESSE INFRANTE


L'ultimo avvistamento ormai risale a tre mesi fa. Di lui sappiamo poco tranne che in discesa corre come una lepre e che da poco tempo è entrato a far parte della grande famiglia Bikeland. E' una creatura della notte che sfama e disseta gli avventori del locale dove tenta di nascondersi ai nostri occhi, camuffando la copertura definendola lavoro. Aveva promesso che la mattina della Panettonata sarebbe ritornato tra noi comuni mortali, ma nessuno lo ha visto. Forse la luce del giorno nuoce al suo organismo, come pure l'aglio, i paletti di frassino nel cuore e le croci cristiane. Eppure aveva promesso che dopo aver lavorato fino alle 2.00 di notte e essere andato a ballare, alle Nove del mattino ci avrebbe raggiunto. Non capisco, possibile che abbia preferito rimanere nella sua bara-letto? Chissà!?

PANETTONATA 2007

--------------------------------------------
CICLODROMO, Città di Castello - E' la mia prima Panettonata ma non avevo dubbi che non sarei rimasta delusa. Un plauso sincero a ai grandi capi che hanno permesso ai membri della squadra e non di ritrovarsi in questa domenica che ci avvia al periodo natalizio. Grazie a Vigna, il tuttologo, ad Antonello l'addetto alle pubbliche relazioni che mi hanno detto che in tv è proprio un figurino, a Matteo che dà un nome ed un riferimento a tutti noi e al suo omonimo collega, forse il più riservato di tutti noi ma non per questo meno importante soprattutto per quelli come me che la meccanica non la digeriscono. Il banchetto finale, ricco di crostate, pizze e dolci vari, oltre ai panettoni, lo dobbiamo alle sapienti mani della sorella di Antonio (lui sostiene di averla aiutata, ma potrebbe non essere vero).
Mentre si sfilava dal ciclodromo, verso le 9.15 a cavallo dei nostri cancelli su ruote, diretti verso i sentieri che costeggiano il Tevere, Matteo contava uno ad uno ogni atleta: uno, due... centoquarantadue, centoquarantaquattro... CENTOSETTANTA. Qualche maligno mormora che stesse contando sfruttando le leggi algebriche delle elevazioni a potenza. Eravamo davvero tantissimi. Io infatti ho tremato per tutti e trenta i chilometri di percorrenza, ero convinta che una boccata per terra l'avrei data. Ho già organizzato la gita al santuario di Canoscio per accendere un cero e pregare in cima alla croce inginocchiata sul granturco. E' quasi un mese che non cado, temo che qualche nefasto evento si stia avvicinando, forse l'apocalisse.
APRO una parentesi molto femminile che poco interesserà al pubblico prostata-munito ----Ho ricevuto una miriade di complimenti per la mia eleganza e l'ottima scelta nell'abbinare i colori, probabilmente non ho colto il tono di sfottò, preferisco guardare il bicchiere mezzo pieno. Diciamo che nell'attività ciclistica il 50 % del tempo lo dedico ad un discorso estetico che richiede circa un'ora di progettazione: l'immagine è importante anche se una gran mano me la dà la divisa della squadra che presenta un'associazione cromatica davvero intelligente. Se mai dovessi cambiare team dovrebbe essere di proprietà di Armani. -----CHIUSA la parentesi di carattere prettamente femminile qualcuno penserà che sarebbe il momento di parlare un pò di quali aspri terreni abbiano solcato le nostre ruote. Non sono del luogo e premetto che quand'anche lo fossi non sarei in grado di farvi da Cicerone visto la mia scarsa attitudine all'orientamento: la mia idea di bussola è un ago che punta ogni secondo verso un nord improbabile ed improponibile. Sommariamente abbiamo salito le colline che sovrastano Caldese e Lerchi per poi ridiscendere passando per Piosina e magicamente ritrovarci al luogo di partenza, alle nostre auto. Parlo di magia, nonostante fossimo in 170, perchè io grido al miracolo ogni volta che riesco a non cadere nell'angoscia di sbagliare strada. Grido al miracolo anche quando vedo Cristian, l'icona di ogni ciclista che considera la bici una compagna innanzi tutto piuttosto che una continua sfida, aggregarsi a questa mattiniera uscita. Di nuovo buttato giù dal letto così selvaggiamente, a confronto con l'imminente generale inverno che sta per irromompere... è incredibile. Qualche entità sovrannaturale si è impossessata della sua anima e gli fa compiere azioni indicibili, temo che se qualcuno lo facesse mangiare dopo mezzanotte potrebbe partorire Gremlins dalla schiena. Ma come ti dà il buongiorno questo Gismo castelano non te lo dà nessuno -Come va, come va? Tutto bene?- e sempre col sorriso a 28 denti perchè temo ancora che quelli del giudizio non li abbia.
Forse mancano a tutti quelli della nostra band.

sabato 1 dicembre 2007

...E DOPO UNA STAGIONE DI FATICHE SI MANGIA E SI BEVE

SAN MARTINO IN COLLE- L'Umbria Challenge 2007 pone un punto definitivo alla stagione agonistica di cross-country di questo anno. Presso la pro loco del paese ieri sera c'era un premio per tutti. Per gli organizzatori che lavorano dietro le quinte, per gli atleti che ci sono dentro fino al collo e per chi guarda al futuro, al prossimo anno e ha già reinventato percorsi o confermato i solidi successi di ogni anno. Il capo supremo dell'Umbria su due ruote Carlo Roscini si è dimostrato anchorman di elevata caratura. Con una professionalità e una parlantina che un qualisiasi Maurizio Costanzo può solo sognarsi, ha intrattenuto gli ospiti della serata per l'intera cena, riassumendo i vari momenti di queste dieci tappe memorabili che ci hanno regalato delle domeniche bellissime. Il boato più grande si è levato al primo accenno a quella che come è risaputo è l'appuntamento più atteso da atleti e spettatori: San Gemini. Sarà perchè ogni volta pare un inferno, sarà anche che i luoghi che percorre lasciano senza fiato, o forse perchè è la prima data di stagione. Fatto sta che tutti quelli che sanno di cosa si tratta hanno levato il capo dal piatto per un secondo, e che piatto, un ottimo risotto ai funghi, per darsi un'occhiata di reciproca intesa. Novità per il prossimo anno: non molte degne di nota, se non qualche modifica ai percorsi. Due però vanno segnalate: la presenza dell'elicottero che proprio nuova non è, e un'altra che sinceramente mi lascia perplessa. Il prossimo Challenge prevede lo scarto di due gare sul punteggio finale. Mentre gli organizzatori si ringraziavano vicendevolmente, il resto del mondo mangiava e beveva, e si sforzava di riconoscere i commensali, visto che è una bella fatica distinguersi gli uni e gli altri senza fango tra i denti, casco in testa e divise carnevalesche. E finalmente noi donne possiamo sentirci parte di questo universo parallelo quasi esclusivamente al maschile: smessa la divisa è una bella sensazione poter infilare un paio di scomodi tacchi e sporcarsi sapientemente il viso con un velo di trucco.